“Trova il tuo perché.” “Fai emergere la tua mission.” “Condividi la tua vision.”

Quante volte te lo sei sentito dire?

Ma quando ti siedi per scriverlo, ogni parola suona… vuota. Scolastica. Già sentita.

Questo articolo è qui per aiutarti a evitare frasi da poster motivazionale e rendere il tuo messaggio autentico, credibile e soprattutto personale.

Perché il “perché” è importante

Secondo Simon Sinek, autore del celebre “Start With Why”, i brand (e le persone) che sanno comunicare il loro scopo profondo creano connessioni emotive forti e durature con il pubblico.

Non compriamo cosa fai, ma perché lo fai.

E no, non serve salvare il mondo.

Basta avere una motivazione reale, concreta, condivisibile. E raccontarla nel modo giusto.

I 3 errori più comuni quando si racconta la propria missione

  1. Usare frasi generiche: “Aiuto le persone a migliorare la loro vita.” Ok, ma come, chi, perché proprio tu?
  2. Essere troppo autoreferenziali: parlare solo di sé, senza collegarsi a chi ascolta.
  3. Fare promesse irrealistiche: tipo “rivoluzionare il mondo dell’architettura sostenibile” senza esempi concreti.

NO: “La mia missione è migliorare la vita delle persone.”
SI: “Aiuto le neomamme a dormire di più grazie a consulenze personalizzate sul sonno infantile.”

Come trovare il tuo “perché”

La tua missione spesso è già lì. Devi solo scavare.

Ecco alcune domande-guida:

  • Perché hai iniziato questa attività?
  • Qual è il problema più importante che risolvi?
  • Cosa ti fa sentire utile, soddisfatto, motivato?
  • Chi vuoi davvero aiutare?
  • Quali sono i valori che non sei disposto a sacrificare?

Avrai notato che tutto questo richiama anche quello di cui abbiamo parlato nell’articolo “Trova la tua nicchia”.

Dall’idea alla comunicazione: struttura per raccontare il tuo “perché”

Ecco un modello semplice in 4 passi:

  1. Inizia dal tuo perché (scopo): Perché fai quello che fai?
  2. Passa al tuo come (valori e metodo): In che modo affronti le cose in modo diverso?
  3. Chiudi con il tuo cosa (servizi/prodotti): Cosa offri, concretamente?
  4. Concludi con una frase che resta: breve, memorabile, vera.

Se hai già letto l’articolo “Cosa scrivo sul mio sito” sai di cosa sto parlando, nel caso non lo avessi fatto lì troverai un approfondimento sul modello 4mat e come può aiutare a raccontarti.

Esempi per liberi professionisti

Coach:

“Credo che ogni persona abbia già le risposte dentro di sé. Io aiuto a farle emergere. Lo faccio con percorsi su misura, empatia e obiettivi concreti.”

Commercialista:

“Faccio in modo che imprenditori e freelance possano dormire tranquilli la notte. Traducendo numeri, scadenze e normative in piani chiari e fattibili.”

Avvocato per startup:

“Mi sono stufato di vedere le buone idee affondare per cavilli legali. Aiuto startup e freelance a proteggersi e crescere senza ansia da contratto.”

Studi e fonti

Per concludere

Il tuo “perché” non è una frase da homepage.

È il filo rosso che tiene insieme tutto ciò che fai. Se riesci a raccontarlo con autenticità e semplicità, le persone non solo capiranno chi sei, ma inizieranno a fidarsi di te.

E forse, anche a sceglierti.

Vuoi esercitarti? Scrivi tre versioni del tuo “perché”, leggi ad alta voce e scegli quella che ti fa dire: “Ecco, questo sono io.”

Gualtiero Tronconi