Partiamo dalla definizione dei termini che ho messo nel titolo “SEO per newbie”:

  • SEO:
    Search Engine Optimization: ottimizzazione per i motori di ricerca.
  • Newbie:
    neofita, persona inesperta.

Quindi in questo articolo cercherò di spiegare a te, proprio a te che fai ancora fatica a usare Google Maps, che cosa sia la SEO e come poterla applicare al sito della tua attività.

Mio malgrado dovrò necessariamente utilizzare alcuni termini tecnici ma facendolo cercherò di spiegartene anche il significato così che alla fine tutto ti sia chiaro.

Ovviamente lo scopo non è quello di diventare degli esperti di SEO ma di capire come funziona, a grandi linee, e poterne fare pratica nel nostro sito/blog/e-commerce.

SEO sta per: piacere a Google

Se avessi avuto mai la vaga percezione, se ti fosse mai venuto il dubbio, se qualcuno ti avesse mai sussurrato in un orecchio che Google è il dominatore delle ricerche on-line…

Beh, hai percepito, dubitato e ti hanno sussurrato giusto.

Quando parliamo di SEO, anche di SEO per newbie, chi dobbiamo davvero fare contento è Google che si occupa del 91,05% delle ricerche sulla rete globale (fonte: StatCounter) con buona pace di:

  1. Bing: 3,74
  2. Yandex: 1,44%
  3. Yahoo!: 1,26%
  4. Baidu: 0,87%
  5. DukDuckGo: 0,6%

In buona sostanza, quando un utente effettua una ricerca su Google questo risponde con una serie di pagine di risultati chiamata SERP (acronimo per Search Engine Results Pages).

Risultare nella prima pagina della SERP è fondamentale, le statistiche infatti dimostrano che solo poco più del 7% delle persone cerca risultati nella seconda pagina di SERP da desktop e il 15% da mobile.

Esistono solo due modi per comparire nella prima pagina dei risultati:

  1. Tramite SEA (Search Engine Advertising), detto in parole povere: pagando.
  2. Per mezzo del posizionamento organico, con la SEO e la pazienza.

Partiamo dalle basi

Visto che stiamo parlando di SEO per newbie partiamo proprio dalle basi.

La nostra ottimizzazione deve tenere conto, in primis, di quello che Google chiama EEAT:

  • Experience – Esperienza
  • Expertise – Competenza
  • Authoritativeness – Autorevolezza
  • Trustworthiness – Affidabilità

L’EEAT è uno dei fondamenti delle linee guida con cui Google valuta i contenuti di ogni sito e quindi lo propone in posizione più o meno primaria come risposta alle ricerche degli utenti.

Vediamo ciascuno dei ciascuno dei criteri che compongono l’EEAT nello specifico.

Experience – Esperienza

Hai esperienza diretta e nel mondo reale di ciò di cui parli?

Per esempio se scrivi una recensione di un prodotto, ne hai davvero analizzato tutti gli aspetti? Lo possiedi? Puoi dimostrarlo?

Expertise – Competenza

Hai esperienza nel mondo reale e/o una formazione formale riguardo all’argomento di cui parli?

Puoi essere esperto in quanto hai maturato con un’esperienza concreta del tema o per competenza derivante dagli studi, per esempio sei laureato in quella disciplina.

Authoritativeness – Autorevolezza

Quanto vieni indicato e/o citato come un’autorità di riferimento sul tuo argomento?

I tuoi articoli, il tuo sito o tu stesso siete citati da altri autori in rete quando parlano del tema di cui ti occupi?

Trustworthiness – Affidabilità

Questa metrica viene generata dagli altri aspetti dell’EEAT e serve a determinare l’affidabilità e la credibilità di un contenuto pubblicato sul web.

L’affidabilità è determinata da fattori quali l’accuratezza delle informazioni, la trasparenza sulla creazione e sulle fonti dei contenuti, la sicurezza del sito e l’esperienza dell’utente.

Parliamo di codice

Non parliamo IN codice, anche se a qualcuno potrebbe sembrare, ma parliamo DI codice.

Chi ha iniziato, come me, a occuparsi di web prima dei CMS (Content management system) come WordPress, Joomla o Drupal si ricorderà quanto gli sviluppatori di siti fossero ossessionati dalla “pulizia del codice”.

Con questo si intendeva che oltre a essere funzionante e funzionale il codice doveva essere chiaro e semplice, senza nulla che non fosse indispensabile.

Ancora oggi, nel mondo dei CMS che ci permettono di costruire un sito senza conoscere una riga di codice HTML, questa filosofia risulta vincente agli occhi di Google e affini.

Un sito con una UX (User Experience) mal pensata, e dove quindi l’utente non riesce a trovare ciò che cerca, oppure con mille plug-in (piccoli programmi accessori installati nel tuo sito) non aggiornati, o anche informazioni mancanti e fondamentali come i contatti finirà per far girare le scatole al motore di ricerca che a sua volta ci penalizzerà.

Quindi, prima ancora di parlare di Keywords (tranquillo poi ti spiego di cosa si tratta) o di altro ragiona attentamente sulla struttura del tuo sito.

Su cosa serve che ci sia e cosa no, su come strutturarlo in modo che le persone trovino quello che cercano e ciò che a te è utile che trovino.

Navigabile ovunque

Oltre a tutto questo il tuo sito deve, ribadisco DEVE, essere responsivo, cioè deve adattare la sua interfaccia grafica al device che sto usando per navigarlo.

Quindi il tuo utente dovrà essere in grado di navigare e fruire dei contenuti del tuo sita sia che utilizzi uno smartphone, che un tablet o un computer desktop.

La velocità conta

Quando i miei amici coder parlavano di pulizia del codice si riferivano anche a quanto il sito fosse veloce nel rispondere ai comandi del visitatore.

Per intenderci, se carico immagini troppo grosse sul mio sito senza un sistema di ottimizzazione delle stesse, per caricare la mia galleria fotografica gli utenti dovranno aspettare troppo e i motori di ricerca… prova a indovinare… mi penalizzeranno.

Parliamo di keywords

Ho promesso, poche righe fa, ti parlarti di keywords ed eccomi pronto a farlo.

Per keywords (parole chiave) si intendono quelle parole che gli utenti utilizzano per cercare in rete quello che desiderano.

Spesso quando si parla di SEO, anche e sopratutto SEO per newbie, si tende a ridurre tutto ciò di cui stiamo parlando alle solo keywords.

Spero ti sia chiaro che questa è solo una parte di un tutto più ampio. 

Ma torniamo alle parole chiave e facciamo un esempio partendo dall’utenza tipo del mio sito.

Chi cerca on-line servizi simili a quello che offro io, quindi il marketing coaching, potrebbe usare keywords tipo:

  • Consulenza marketing
  • Marketing Coach
  • Consulente di Marketing
  • Strategie di Marketing
  • Consulenza Aziendale

e anche:

  • Marketing Sostenibile
  • Strategie di Marketing Efficaci
  • Ottimizzazione del Budget di Marketing
  • Piano di Marketing Personalizzato
  • Consulenza per Piccole Imprese
  • Marketing per PMI

Magari geo-localizzando il tutto, se servisse, con città e regione.

Quindi, avendo fatto un’analisi a priori del tuo mercato di riferimento e del tuo target, del pubblico che vuoi raggiungere con la tua attività di comunicazione e marketing, dovrebbe risultarti chiaro cosa questo target cerca in rete.

…hai fatto tutto questo, vero???

Puoi andare a ripassare ciò di cui sto parlando qua: “Marketing per gli studi professionali“.

Facciamo finta che tu l’abbia fatto… ora puoi anche farti aiutare nella ricerca delle giuste parole chiave da strumenti come:

  • Google Keyword Planner: utile per trovare parole chiave e ottenere stime sul volume di ricerca.
  • Ubersuggest: fornisce suggerimenti di parole chiave e dati di competitività.
  • Ahrefs: ottimo per analisi approfondite delle parole chiave e ricerca di concorrenti.
  • SEMrush: offre una gamma di strumenti per la ricerca di parole chiave e l’analisi della concorrenza.

Cosa me ne faccio delle keywords?

Una volta individuate le parole chiave migliori per te puoi utilizzarle:

  • Nei Titoli e nelle Meta Descrizioni: includi le parole chiave principali nei titoli delle pagine e nelle meta descrizioni di queste, componente “obbligatorio” per un sito ottimizzato.
  • Nei Contenuti del Sito: integra le parole chiave in modo naturale nei contenuti del sito, comprese le pagine dei servizi, il blog e le testimonianze dei clienti.
  • Nelle URL: usa parole chiave nelle URL.
  • Nelle Descrizione e Alt delle tue immagini: tutti i CMS ti permettono di aggiungere alcune specifiche alle immagini che utilizzi sul tuo sito e nel tuo blog, utilizza anche qui le tue keywords più efficaci.
  • Nel Blog e negli Articoli: scrivi articoli di blog che rispondano a domande specifiche del tuo pubblico target utilizzando parole chiave long-tail.

Le parole chiave “long-tail” (a coda lunga) sono frasi più lunghe e specifiche che i visitatori utilizzano quando sono più vicini a una decisione di acquisto o quando stanno cercando qualcosa di molto specifico.

Hanno alcuni vantaggi rispetto alle normali keywords:

  • Specificità: sono molto dettagliate e descrivono precisamente l’intento di ricerca dell’utente.
    Esempio: “Consulente di marketing per piccole imprese a Milano” rispetto a “consulente di marketing”.
  • Bassa Competizione: essendo più specifiche, sono meno competitive rispetto alle parole chiave generiche.
    Esempio: è più facile posizionarsi per “strategie di marketing sostenibile per startup” rispetto a “strategie di marketing”.
  • Volume di Ricerca Minore: hanno un volume di ricerca più basso rispetto alle parole chiave generiche, ma questo è compensato da un tasso di conversione più alto.
    Esempio: anche se meno persone cercano “come migliorare il ROI delle campagne Facebook”, chi lo fa è probabilmente più vicino a prendere una decisione di acquisto.
  • Tasso di Conversione Elevato: gli utenti che utilizzano parole chiave long-tail tendono ad essere più avanti nel processo decisionale e quindi sono più propensi a convertire.
    Esempio: un utente che cerca “consulente SEO per ecommerce” è probabilmente pronto ad assumere qualcuno per un servizio specifico.

Veniamo ai contenuti

Tutto quello che abbiamo detto fin qui non può esulare dalla qualità dei tuoi contenuti.

Ricorda quanto ci siamo detti riguardo l’EEAT…

Inoltre evita la “clonazione”, per non dire lo scopiazzamento, dei contenuti di altri senza la citazione della fonte, ormai Google si accorge se hai copiato un articolo o anche solo un pezzo di esso da un altro sito e ti penalizza.

Utilizza le keywords nei tuoi articoli e nei contenuti del tuo sito (sia testuali che visivi) e stai sempre attento all’utilizzo di titoli (quella cosa che i CMS chiamano H1, H2, H3…) Google li legge e dà maggiore importanza a questi che al resto del testo.

Nel caso degli articoli, in particolar modo, presta attenzione alla leggibilità (presto scriverò qualcosa di specifico sulla scrittura per il blog).

Quindi usa frasi brevi, intervalla il tuo testo con titoli e paragrafi, usa gli elenchi e cerca di rendere piacevole anche alla vista il tuo testo.

Ottimizzazione Off-Page

Oltre all’ottimizzazione on-page, di cui abbiamo parlato più su, esiste anche un’ottimizzazione Off-Page.

Fondamentalmente si tratta di aumentare la tua credibilità sulla rete grazie a referenze esterne al tuo sito.

Si tratta di una serie di strategie che puoi mettere in atto:

  • Link Building: consiste nell’ottenere backlink, ossia link da altri siti web che puntano al tuo sito. I backlink sono visti dai motori di ricerca come “voti di fiducia” che aumentano l’autorità del sito.
  • Social Media Marketing: l’attività sui social media può indirettamente influenzare il posizionamento sui motori di ricerca aumentando la visibilità e il traffico verso il tuo sito web.
  • Brand Mentions: menzioni del tuo brand (o personal brand), anche senza un link diretto, possono migliorare la percezione del tuo sito web e la sua autorità agli occhi dei motori di ricerca.
  • Local SEO: ottimizzazione per la ricerca locale è fondamentale per le attività che operano in una specifica area geografica.
  • Influencer Marketing: collaborare con influencer del tuo settore può aumentare la visibilità del tuo brand e portare traffico qualificato al tuo sito.
  • Community Engagement: partecipare attivamente nelle community online può aumentare la tua visibilità e l’autorevolezza del tuo brand.

SEO per newbie?

Ok, so che dopo tutto quello che ho scritto ti starai chiedendo come tu, newbie, possa affrontare tutto questo.

La risposta è sempre la stessa: un passo alla volta e con metodo.

Parti sempre dall’analisi dei tuoi obiettivi e del tuo pubblico, poi il resto verrà facile seguendo quanto ho scritto qua sopra.

Concludi anche sempre tutto con un analisi…

Mi spiego meglio, non innamorarti mai di un’idea.

So che è facile cadere nella tentazione di non toccare più un’analisi ben fatta e approfondita.

Il bello del web è che tutto è in movimento e in continua evoluzione, anche i risultati delle tue analisi e i risultati che questi possono portare.

Quindi analizza sempre se tutto sta funzionando e se sta funzionando al meglio e in caso contrario… cambia… tanto ormai sai come fare.

Gualtiero Tronconi