Partiamo subito da un paio di presupposti fondamentali: scrivere è un muscolo e come tutti i muscoli va allenato.
Scrivere per il web prevede l’utilizzo di questo muscolo che deve effettuare un compito specifico e quindi necessita di istruzioni e training particolari.
Detto questo, andiamo in ordine e cerchiamo di costruire una vera e propria scaletta di ciò che devi fare, e ciò a cui devi prestare attenzione, nel momento in cui decidi di scrivere un articolo per un blog o un sito.
Idee chiare
Per prima cosa devi fare chiarezza nella tua testa sul tema che vuoi affrontare nel tuo articolo. O ancora meglio, devi sapere esattamente dove vuoi guidare il tuo lettore, verso quale consapevolezza, conoscenza, azione o altro.
Sembra banale ma così non è.
Tutte le volte che finisci di leggere un articolo e hai l’impressione che ti abbia “portato a spasso” senza averti lasciato nulla… puoi stare certo che l’autore aveva una consegna da rispettare e ha scritto la prima cosa che gli è venuta in mente, saltando questo passaggio.
Questo vale anche nel momento in cui devi preparare un speech o una presentazione, se non sai tu dove vuoi andare a parare… figurati se può scoprirlo chi ti legge/ascolta.
Le fonti
Dopo aver capito e chiarito di cosa vuoi parlare, prima di metterti a scrivere anche solo il titolo del tuo articolo, dovresti informarti approfonditamente su quanto stai per scrivere.
Anche qui: sembra banale ma così non è.
Le fonti sono fondamentali, avere dei dati che sostengano la tua tesi, verificare questi dati, conoscerne la provenienza e citarla nel tuo testo.
Tutto questo è imprescindibile e anche alcuni giornalisti, o pseudo-giornalisti, dovrebbero ricordarselo più spesso.
Quindi fai ricerca, verifica e confronta, se è il caso ed è possibile, per esempio per un tutorial, fai esperienza diretta di quanto racconti.
Fatti una domanda
Perché qualcuno dovrebbe leggere quello che sto per scrivere?
Davvero, spesso ci mettiamo a scrivere come se fossimo davanti al nostro diario personale, il che va benissimo se non siamo interessati ad avere un pubblico.
Sono convinto del potere catartico e curativo della scrittura quindi ben venga la voglia di “scaricare” in un testo ciò che ci passa per la testa e magari la intasa ma qui stiamo parlando di un’altra cosa, qui stiamo parlando di scrivere per un pubblico non per noi stessi.
Quindi i principali motivi per cui qualcuno possa essere interessato a ciò che scrivi sono:
- È utile
- È curioso
- È divertente
- Mi riguarda personalmente: un mio problema ciò che studio ciò che amo
Tutto questo tenendo conto che il tempo di permanenza media su una pagina web è di circa 15 secondi e il “tempo di lettura accettabile” per l’utente web medio è di circa 7 minuti.
Questo ci porta direttamente al prossimo step…
A cosa prestare attenzione
Sempre, ma ancora di più quando scrivo per il web, devo essere in grado di trasformare quei dannati 15 secondi nei più comodi 7 minuti.
Questo significa usare fondamentalmente due strumenti:
- il titolo
- le immagini
Questo perché in 15 secondo non c’è molto altro che tu possa fare per convincere il potenziale lettore a leggere quello che tu, con amore, passione e attenzione hai scritto.
Quindi scrivi titoli chiari e accattivanti evitando manovre “caccia click” e sensazionalismi, i lettori non sono stupidi e tu definirai in tal modo il tenore del tuo articolo…
Presta molta attenzione alle prime tre righe del tuo articolo, saranno la prima cosa che guarderanno dal 16° secondo, se non li agganci lì… te li sei persi.
Poche poche regole per scrivere per il web
Per riassumere:
- Scrivi sempre titoli esplicativi con parole chiave rilevanti, serviranno come punti di focalizzazione per il lettore. Evita però di fare “il fenomeno”.
- Scegli attentamente le immagini a corredo del tuo articolo.
- Vai dritto al punto: cerca il più possibile di posizionare i messaggi essenziali nel primo paragrafo del tuo testo.
- Mantieni i tuoi testi tra le 1.400 e le 1.750 parole, visto che un utente medio legge 200-250 parole al minuto.
- Dai una struttura: per creare dei testi on-line ci si dovrebbe basare su degli elementi stilistici che servono a delineare una struttura chiara: sono così richiesti elenchi, paragrafi e sottotitoli.
- Fai attenzione alla lunghezza dei paragrafi, facendo un buon uso di titoli, sottotitoli ed elenchi puntati (o numerati).
- Inserisci uno spazio bianco ogni 3-4 righe, aumenta la leggibilità dei contenuti, accrescendo la “scansionabilità” oculare dell’intero testo.
Un paio di consigli per scrivere… in generale
Scrivi come mangi e cerca di mangiare composto
La lingua scritta non è diversa da quella parlata e non deve esserlo, troppo spesso vediamo persone che sembrano Toto e Peppino nella famosa scena della lettera. Piuttosto cerchiamo di migliorare il nostro modo di esprimerci quando parliamo, per esempio ricordandoci che i congiuntivi esistono e vanno preservati come una “specie in via di estinzione”.
Spiega le cose come se avessi davanti un bambino di 8 anni
Questo non significa banalizzare, bensì semplificare. Una mia vecchia professoressa aveva questo mantra: «Se non lo sai spiegare, non l’hai capito bene!».
Non dare nessuna informazione per scontata
Direttamente collegato a quanto dicevamo prima, le informazioni che hai tu, non sono quelle del tuo lettore, quindi chiediti sempre se puoi essere più chiaro e più semplice da leggere.
Evita temi che interessano solo te
Torniamo al discorso del “diario personale”, che va bene… se resta personale.
Lascia sempre decantare le cose scritte per qualche tempo prima di rileggerle
Ognuno di noi è il peggior correttore di se stesso, rileggere dopo un po’ di tempo, quando ci siamo dimenticati ciò che abbiamo scritto è un buon modo per scovare errori o incongruenze.
Rileggi sempre ad alta voce ciò che hai scritto
Oltre al fatto che ti permetterà di allenare le tue abilità di public speaking, la lettura ad alta voce ti fa prestare maggiore attenzione a ciò che hai scritto e quindi, come sopra, ti aiuterà a individuare le pecche presenti nel tuo testo.
Non compiacerti nello scrivere, sei al servizio del lettore e non del tuo ego
Sono pochissimi gli scrittori che riescono ad auto-compiacersi della propria scrittura e rimanere comunque piacevoli da leggere. Tutti gli altri, per dirla alla romagnola, risultano degli “sboroni”…
Verifica le fonti
So do averlo già scritto ma… repetita iuvant.
Altre cose da tenere presente
Ora andiamo un po’ più sul tecnico e specifico dello scrivere per il web e, in questo caso, per compiacere sua maestà Google.
- Scrivi sempre una Metadescritpion del tuo testo, così che venga indicizzato e “digerito” bene da Google.
- Scrivi sempre i TAG dei tuoi articolo.
- Inserisci sempre link interni al tuo sito/blog e link esterni a esso.
- Inserisci sempre un Metadescritpion anche alle tue immagini.
- Usa keyword e keyphrase, ma senza esagerare, Google ormai si è fatto furbo e penalizza le troppe ripetizioni.
Per concludere…
Abbiamo ovviamente tralasciato un sacco di cose interessanti in questo articolo, per esempio:
- come impostare una “griglia” che ti aiuti a scrivere in maniera ordinata il tuo articolo;
- come scegliere un’immagine efficace;
- i piani di lettura di un articolo;
- l’utilizzo del linguaggio, per il quale ti consiglio una lettura: Il Potere del linguaggio di Paola Velati;
- l’uso della punteggiatura;
- l’importanza del vocabolario;
- il “tono” della scrittura;
- il tempo e il ritmo interni a un articolo;
- e molto altro ancora.
Ci ripromettiamo di approfondire tutto questo prossimamente in altri articoli.
Intanto quello che vorrei che tu ti portassi a casa da queste circa 1400 parole è che scrivere è un’attività meravigliosa, che le parole scritte possono farci girare il mondo sia come lettori che come autori e che tutti abbiamo il “muscolo della scrittura”, si tratta solo di allenarlo adeguatamente e con costanza per arrivare a comunicare esattamente quello che vogliamo e far sì che altri abbiamo il piacere di leggere ciò che noi pensiamo.
«Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile.
Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso.
Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto.»
Italo Calvino
Gualtiero Tronconi