Un vecchio slogan del produttore di apparecchi audio hi-end Bang & Olufsen recitava: “Chi ha occhi per toccare ascolti”.
A prima vista questo slogan può creare un po’ di confusione in chi lo legge ed è un’ottima applicazione dello strumento retorico della sinestesia.
Hai presente quando dici che un suono è dolce, oppure un coloro caldo o un sapore armonioso…
Beh, questi sono tutti esempi di sinestesie.
Ma perché l’agenzia di Bang & Olufsen ha deciso di utilizzare questo artificio retorico?
Perché, storicamente, l’azienda danese è sempre sinonimo di design all’avanguardia, materiali raffinati e qualità audio top di gamma.
Si ma… perché parlo di questo?
Ora, che a me piaccia la musica, il design e l’audio di alta qualità non è un segreto per nessuno.
Ma non ho deciso di trasformare questo blog in un diario.
Lo slogan “Chi ha occhi per toccare ascolti” mi permette di introdurre un argomento di PNL molto importante per chi fa marketing e vendita.
Ti ho già parlato di Meta Programmi nell’articolo Pain and Gain ora è il momento dei Sistemi Rappresentazionali.
Di cosa si tratta
Ognuno di noi utilizza tutti e cinque i sensi per interfacciarsi con il mondo.
Con questo intendo che i sensi ci danno tutte le informazioni “in entrata” e ci permettono di raccontarci e raccontare agli altri il mondo che ci circonda.
Quindi, ognuno utilizza tutto e ciascuno di noi ha delle preferenze.
Avrai sentito parlare di persone auditive, visive e cinestesiche, beh, sto parlando proprio di questo.
C’è chi preferisce leggere il mondo, e raccontarlo, attraverso le immagini.
Chi preferisce ascoltarlo con le orecchie
E c’è chi ne vuole fare esperienza.
E quindi???
La diretta conseguenza di questo è che se io preparo 30 slide piene di grafici per spiegare il mio progetto al mio capo e questo ha una preferenza auditiva probabilmente perderò la sua attenzione alla seconda slide.
Nelle relazioni uno a uno il problema è risolvibile in modo semplice.
Basta ascoltare gli altri…
Ho detto semplice, non facile, perché purtroppo tutti noi sentiamo più che ascoltare.
Ma una volta prestata attenzione a ciò che gli altri ci dicono, scopriremo che sono tantissime le informazioni che possiamo acquisire.
Per esempio, se per descrivere il suo week end il nostro amico ci parla dei meraviglio panorami, della luce che colpiva le campagne e poi conclude dicendo: «Non vedo l’ora do tornare a vedere questo tipo di immagini»…
Scommetto che anche a te sia chiaro quale sia il sistema rappresentazionale preferito del tuo amico.
Ma se ho davanti tante persone?
Le cose si fanno più complicate quando ho davanti più persone o, come nel caso della pubblicità, un pubblico enorme ed eterogeneo.
Tranquillo, anche qui la soluzione è più semplice del previsto: usa tutti i sistemi a tua disposizione.
Nel caso di uno speech davanti a una platea potrai raccontare le cose, illustrandole con delle slide e facendo fare qualcosa ai partecipanti.
Nel caso di una pubblicità fai riferimento a tutti e tre i sistemi, per esempio, parlando di un auto, potresti elogiare «la sinuosità delle curve, la silenziosità del motore e la morbidezza e raffinatezza degli interni»
E ancora «il gorgogliare della moka sul fuoco, la voce dei bambini che si preparano, il profumo della primavera che pervade l’aria e la luce del primo sole che entra dalle finestre, così inizia la tua mattina con le brioche…»
Banale, certo! Efficace per qualunque sistema rappresentazionale tu preferisca… altrettanto!
In conclusione
Non vedo cosa tu debba ancora ascoltare per sentirti sicuro che questo strumento funzioni?
Ovviamente sto giocando, mettendo anche in questa frase auditivo, visivo e cinestesico… così per divertirmi un po’ ed esercitarmi.
Cosa che consiglio di fare anche a te, troppo spesso tendiamo a diventare “monodimensionali” sul nostro sistema preferito e ci scordiamo di “tradurre” per gli altri.
Se vuoi parlare a tutti e meglio essere “poliglotti”.
Gualtiero Tronconi