Oggi voglio portarti a fare un viaggio nella mente di un marketeer e, come sa chi con un marketeer ci vive, non sarà un’esperienza piacevole…

Scherzi a parte, questa estate sono partito con la mia compagna per un viaggio in Croazia.

E tu penserai: «Chissene…»

Non hai tutti i torti e non voglio tediarti con i racconti delle mie vacanze ma portarti a capire come il marketing ti entri nelle ossa e ti porti ad osservare cose che altrimenti non noteresti.

I colori intorno a te

Quanta attenzione presti a ciò che ti circonda?

Quando sei in macchina in mezzo al traffico, stai andando o tornando dall’ufficio, cosa vedi di ciò che incontri?

Perché molti di noi girano in questo mondo con una sorta di “paraocchi” incorporato.

Qualche tempo fa ero in macchina con un amico, ero andato a prenderlo in ufficio, e gli ho chiesto da quanto avesse chiuso il bar affianco al suo portone.

La risposta fu: «Quale bar?»

Quindi, torniamo alla domanda iniziale, quanta attenzione presti a ciò che ti circonda?

Per esempio, hai mai notato i colori delle principali catene di supermercati della tua città?

Ti faccio un esempio con quelli che incontro io più spesso (in ordine alfabetico per non sembrare di parte) riportandoti i colori predominanti:

  • Aldi: blu e azzurro
  • Carrefour: blu e rosso
  • Coop: rosso
  • Esselunga: rosso e blu
  • Famila: arancione
  • Iperal: arancione
  • Lidl: giallo, blu e rosso
  • Naturasì: verde
  • Unes: arancione

Riassumendo abbiamo:

  • Blu: 4
  • Rosso: 4
  • Arancione: 3
  • Gaillo: 1
  • Verde: 1
  • Azzurro: 1

Torniamo il Croazia

Quindi sono in Croazia, paese che amo dai panorami mozzafiato, mare cristallino, città meravigliose e ricche di storia.

Siamo in macchina, la mia compagna e io, e come al solito evitiamo le autostrade in favore delle strade costiere o delle piccole provinciali.

A un certo punto la mia compagna, che mi conosce ed è abituata alla mente di un marketeer, mi dice: «È la terza volta che ripeti “rosso”, che cosa stai rimuginando?».

Mi ha beccato!

Invece che guardare il colore del mare, la macchia mediterranea dell’Istria o le barche all’orizzonte la mia mente si è fissata su un particolare che non avevo mai notato prima della Croazia.

Altro che panorami…

La mia attenzione è stata catturata dai cartelloni pubblicitari dei supermercati.

In particolare sono rimasto colpito dalla estrema somiglianza tra i loghi e i colori di tre catane:

  • Konzum
  • Plodine
  • Tommy

Nella cartellonistica di tutti è tre questi marchi il colore principale è il rosso, il logo è riportato in bianco e, in due su tre, è presente un piccolo elemento verde:

  • L’anglo superiore destro della K di Konzum
  • Una foglia all’interno delle O di Plodine

Da qui l’esteta della mia compagna è stata un vorticoso viaggio nella comunicazione del grande distribuzione croata.

Ho iniziato, mentre guidavo, a chiederle di verificare se le catene fossero collegate tra loro.

Poi di appuntarsi i nomi dei vari supermercati che incontravamo scendendo lungo la costa croata per vedere se ci fossero differenze tra nord e sude del paese.

Insomma, un vero inferno.

Perché tutto questo rosso?

Ma la cosa che probabilmente più l’ha tediata è stata la continua domanda: «Perché tutto questo rosso?».

Infatti questo risulta il colore predominante in tutta la comunicazione, ai partire dai loghi, della GDO croata.

Eccoti l’elenco, sempre in ordine alfabetico delle principali catene di supermercati che ho incontrato in Croazia, con i rispettivi colori:

  • Hofner (in Italia Aldi): blu e azzurro
  • Kaufland: rosso
  • Konzum: rosso
  • Lidl: giallo, blu e rosso
  • Mercator: rosso e grigio
  • Plodine: rosso
  • Spar: rosso e verde
  • Studenac: arancione e verde
  • Tommy: rosso

Riassumendo abbiamo:

  • Blu: 2
  • Rosso: 7
  • Arancione: 1
  • Gaillo: 1
  • Verde: 2
  • Azzurro: 1
  • Grigio: 1

Cosa voglio dire

In realtà ancora oggi, sono rientrato da 20 giorni dalla Croazia, non so perché il rosso sia il colore d’elezione per la GDO di questo paese.

Mi sto informando e se tu ne sapessi qualcosa sei pregato di farmelo sapere.

Ma il senso di tutto questo scrivere oggi non è tanto questo e neanche il fastidio della mia compagna.

Il senso è la capacità, e la volontà, di tenere gli occhi aperti.

Gli stimoli, le ispirazioni, gli esempi (buoni o cattivi) per fare comunicazione e marketing ci arrivano da ogni parte.

Dai nostri competitors e, ancora meglio, da mercati diversi e lontani da noi.

Ti faccio un altro esempio, il colore principale del mio logo e del mio sito (#30898f) è stato ispirato da un cappotto da donna incontrato (e fotografato) a dicembre 2022 in un negozio di Lecco:

I video di uno chef possono ispirare un falegname nel modo di raccontare ciò che fa.

La font di un logo di un negozio di animali può diventare quella di un’azienda di saldature.

Fuori dalla mente di un merketeer

Per concludere ti dico che non è necessario rovinare le ferie della tua compagna…

Non è obbligatorio fotografare forme e colori interessanti e farne un archivio.

Puoi evitare di analizzare similitudini e differenze nei loghi della GDO di un paese europeo.

Ma tutto questo arricchirà il tuo linguaggio comunicativo.

Come leggere aiuta chi vuole scrivere (ne parlo in questo articolo: Leggere per scrivere… bene) osservare la comunicazione altrui aiuta chi deve comunicare.

Anche perché non sai mai quando e dove troverai l’ispirazione per la comunicazione della tua vita!!!

Gualtiero Tronconi