Parliamo di micro imprenditoria e dei problemi collagati al lancio di una micro impresa in Italia.

Per fare chiarezza iniziamo con il definire cosa sia una microimpresa: secondo la normativa europea (Raccomandazione 2003/361/CE) e italiana, un’azienda è considerata una microimpresa se soddisfa contemporaneamente i seguenti requisiti:

  1. Numero di dipendenti: Meno di 10.
  2. Fatturato annuo o totale di bilancio: Non superiore a 2 milioni di euro.

Le microimprese sono caratterizzate da una struttura semplice, spesso gestita da una singola persona o da pochi soci, e operanti in mercati locali o di nicchia.

Per fare degli esempi concreti:

  • Artigiani e commercianti locali:
    • Un fornaio che gestisce una panetteria con due dipendenti.
    • Un idraulico che lavora in proprio con un assistente.
  • Imprese digitali:
    • Un freelance che offre servizi di grafica o sviluppo web.
    • Un e-commerce di piccole dimensioni che vende prodotti artigianali.
  • Settore ristorazione e accoglienza:
    • Una pizzeria a conduzione familiare con 3 dipendenti.
    • Un bed & breakfast con poche camere.
  • Servizi professionali:
    • Uno studio di consulenza legale con un titolare e una segretaria.
    • Un piccolo studio fotografico che lavora su commissione.
  • Attività agricole:
    • Un agricoltore che coltiva e vende prodotti al mercato locale.
    • Una piccola azienda vinicola che produce quantità limitate di vino.
  • Imprese creative:
    • Un artigiano che realizza gioielli fatti a mano.
    • Una sartoria che offre abiti su misura.

Le attività che rientrano in queste carettaristiche rappresentano circa il 90% delle aziende attive nell’economia italiana ed europea.

I problemi della micro impresa

Ho iniziato a ragiona e a confrontarmi con amici, colleghi, imprenditori, consulenti e professionisti rispetto ai principali problemi che una micro impresa potrebbe (il condizionale è solo retorico) incontrare nei primi 5 anni di attività.

Ecco il risultato di questo “sondaggio” che, per chiarezza e completezza, riguarda solo il mercato italiano.

1. Burocrazia complessa e costosa

L’Italia è nota, forse sarebbe meglio dire famigerata, per un sistema burocratico complesso e spesso ridondante.

Registrare l’azienda, ottenere permessi, adempiere agli obblighi fiscali e legali richiede tempo e competenze specialistiche.

Se poi l’attività ha caratteristiche “speciali”, è nel settore sanitario o alimentare, gli obblighi e il relativo grado di complessità aumenta.

2. Accesso limitato al credito

Molti microimprenditori trovano difficoltà a ottenere finanziamenti da banche o investitori, soprattutto se non hanno garanzie personali o storicità aziendale.

Le condizioni di credito possono essere sfavorevoli, con tassi d’interesse elevati.

3. Pressione fiscale elevata

Le microimprese affrontano un carico fiscale pesante, tra IVA, imposte dirette, contributi previdenziali e altri tributi.

La gestione fiscale può richiedere, inoltre, un impegno economico per consulenti e commercialisti.

4. Limitata competenza gestionale

Molti imprenditori sono esperti del loro settore ma non hanno una formazione adeguata in gestione aziendale, marketing, finanza e strategia.

Questo può portare a errori nella gestione operativa, dalle piccole toppe alle caz….te clamorose che rischiano di minare l’attività alle fondamenta.

5. Concorrenza intensa

I microimprenditori spesso competono con aziende più grandi e strutturate, o con concorrenti locali che operano in modo informale.

Differenziarsi può essere difficile anche se resta la strada migliore per avere successo.

6. Difficoltà nel gestire i flussi di cassa

La gestione dei flussi di cassa è una delle sfide più comuni.

Ritardi nei pagamenti da parte dei clienti, spese impreviste o sottostima dei costi operativi possono mettere a rischio la liquidità.

La gestione del cash flow resta uno degli indovinelli più difficili da risolvere per qualsiasi attività in partenza.

7. Adeguamento normativo e legislativo

La normativa italiana cambia frequentemente, e i microimprenditori devono adeguarsi rapidamente per evitare multe e sanzioni.

Ciò include le norme su sicurezza sul lavoro, ambientali e fiscali ma non solo.

8. Limitato accesso a risorse umane qualificate

Le microimprese hanno spesso difficoltà a permettersi personale qualificato o attrarre talenti.

Sicuramente non si hanno le possibilità economiche per competere con realtà più strutturate.

È anche vero che spesso dietro a una micro impresa c’è un imprenditore appassionato con un vision e una mission forte capace di attrarre e coinvolgere altre persone.

9. Difficoltà nel marketing e nella visibilità

Molte microimprese faticano a promuovere efficacemente il proprio prodotto o servizio, soprattutto con budget ridotti per marketing digitale, pubblicità o sviluppo di reti commerciali.

Questo anche a causa delle credenze (devianti) che si debba fare tutto, subito e in grande per ottenere risultati.

Oppure che si possa passare solo dal web e che “i vecchi metodi” non funzionino più.

10. Mancanza di supporto istituzionale

Nonostante alcune iniziative locali e nazionali, i microimprenditori lamentano spesso una mancanza di supporto concreto, come incentivi fiscali o servizi di consulenza gratuiti.

Quache consiglio per affrontare tutto questo

Non ho risposte a tutto quello di cui abbiamo parlato, mi piacerebbe ma non è così.

Posso sicuramente fare la mia parte per quanto riguarda la parte di marketing e comunicazione aiutando le micro imprese a trovare i modi migliori e sostenibili per promuovere la propria unicità.

Detto questo ci sono una serie di indicazioni generiche ma non per questo meno valide che posso darti:

  • Formazione continua: Frequentare corsi su gestione aziendale e digitale.
  • Uso di incentivi: Informarsi sugli incentivi regionali e statali disponibili.
  • Networking: Collaborare con associazioni di categoria e reti di microimprese.
  • Automazione: Digitalizzare i processi per ridurre i costi e migliorare l’efficienza.
  • Sceglie bene i propri consulenti: sapere a chi chiedere ciò che proprio non possiamo imparare a fare da soli è fondamentale per sopravvivere.

Ora ti è passata la voglia…

Mi rendo conto che, arrivato a questo punto, potrebbe esserti scappata la fantasia di aprire una micro impresa.

O nel caso tu ne avessi già una potrei averti dato una serie di buoni motivi per chiuderla prima di fallire…

Ci tengo a precisare che tutto quello che ho scritto è vero ma, e si tratta di un MA enorme, questo non significa fallimento certo o che sia impossibile fare impresa in Italia.

Attualmente si stima che ci siano circa 4,3 milioni di micro imprese attive in Italia, pari a circa il 95% delle imprese totali.

Ed esse contribuiscono per esse contribuiscono a circa il 33,8% del valore aggiunto economico italiano.

Alla luce di tutto questo quindi è vero che i problemi di una micro impresa sono molti ed è anche vero che si può comunque iniziare e avere successo sapendo cosa ci aspetta e come porvi rimedio.

Gualtiero Tronconi