Ho iniziato a insegnare quando ancora ero molto giovane, avevo la presunzione di poter aiutare gli altri a imparare come suonare la chitarra, cosa che sapevo fare così così anche io…

Ho continuato a dare lezioni per anni, poi per un lungo periodo ho smesso, senza un motivo reale, solo che avevo altre cose più interessanti da fare, altre priorità.

Nel frattempo il palco era diventato una parte importante della mia vita, stare in piedi a suonare davanti a decine, a volte centinaia di persone, era una droga a cui non riuscivo a rinunciare… una vera ossessione, una dipendenza.

Ora sarò estremamente schietto e cercherò di essere il più onesto possibile.

L’energia che ritorna dal pubblico, l’ammirazione, l’enorme massaggio all’ego, al limite del sessuale, sono una cosa difficile a cui rinunciare anche per chi, come me suonava nei locali di Milano e non a Wembley.

Posso dire con certezza che molte delle mie insicurezze giovanili siano state curate dagli applausi del pubblico. Posso anche dire che molte delle mie “conquiste” siano un dono del palco, senza la chitarra e le luci accese difficilmente alcune delle ragazze che sono state con me mi avrebbero anche solo cagato.

Una volta finito di suonare, e questa è un’altra storia che prima o poi racconterò, l’astinenza è stata tanta… mi mancavano gli occhi addosso, mi mancava essere al centro dell’attenzione, mi mancava l’ammirazione e gli applausi.

Fortunatamente mi proposero di tenere dei corsi di chitarra e, finalmente, capii perché mi piaceva tanto insegnare: cazzo!!! È quasi come stare su un palco!!!

Credetemi se vi dico, ormai sono anni che mi occupo di formazione e ho conosciuto davvero tanti trainer, speaker, oratori e intrattenitori di vario genere è tutti, in un modo o nell’altro, hanno avuto la mia stessa epifania e il mio stesso bisogno di ammirazione.

Ammetto che il brivido di vedere gli occhi dei corsisti che ti guardano come se tu potessi sapere tutto quello che loro ignorano è davvero piacevole, poi possiamo tentare di sublimare la goduria raccontando che ci piace arricchire la vita degli altri, che amiamo vedere le persone che crescono, che adoriamo essere un gradino nella scala evolutiva delle persone e via così…

La verità è che siamo tutti di fottuti egocentrici!!!

Ci piace essere lì, ci piacciono le luci addosso, gli occhi addosso… godiamo a fare i fighi che sanno quello che gli altri non conoscono…

Detto tutto questo mi sorge spontanea una domanda, che faccio a me stesso: ma alla fine allora dovrei smetterla, sto facendo qualcosa di male?

Qualche anno fa, nel mio corso di chitarra base, si è presentata una simpatica signora di oltre settanta anni. Era una nonna, con problemi di artrite, che sognava di imparare a suonare la chitarra per poter condividere la passione per la musica dei nipoti, uno batterista e l’altro bassista.

Dopo mesi di impegno, suo e mio, serate a trovare strategie per farle imparare gli accordi con dittaggiature modificate che la sua artrite le permettesse di eseguire, dopo ore a ripeterle come tenere il tempo…

Beh… il video della band nonna e nipoti è un ricordo che porterò nel cuore per sempre e uno dei più grandi motivi di orgoglio della mia vita…

Gualtiero Tronconi